Le “Cunette”
Lungo il breve ed ripido sentiero sovrastante la chiesa due piccole cappelle, dette “cunette”, sorgono in corrispondenza dei punti che la narrazione degli eventi miracolosi designa come luoghi della seconda e della terza apparizione della Madonna dell’Alno.
Il 19 maggio 1480, a mezzogiorno, Floro era come sempre dedito al lavoro nel campo quando la Vergine apparve al suolo ed ascoltò il resoconto di quanto accaduto il giorno prima: di come, cioè, i reggenti di Canzano si fossero rifiutati di credere alle sue parole e di come il popolo lo avesse finanche deriso, quindi scomparve senza parlare, lasciando, tuttavia, il contadino nell’intima certezza che Ella sarebbe senz’altro tornata ad istruirlo.
L’indomani, 20 maggio, alla medesima ora, la Signora del Cielo apparve per la terza volta, e comandò a Floro di tornare in paese e di offrirsi di montare, affinché finalmente fosse creduto, un cavallo indomito, talmente feroce da essere nutrito attraverso una botola, e di lasciarsi guidare da questo, in quanto “disegnato avrebbe il sito, in cui Ella intendeva essere onorata”.
Il proprietario acconsentì a malincuore alle insistenze di Floro ma grande fu la meraviglia quando si vide l’animale diventare mansueto e lasciarsi docilmente montare dal contadino. Abbandonato al proprio istinto, il bianco cavallo condusse Floro al Piano del Castellano, fuori le mura del paese. Qui “girò tre volte intorno ad uno spazio, ed infine s’inginocchiò, e curvò la testa sino a terra”.